Dal seme al consumatore

“E....è buono?” Una domanda che nasce spontanea se si parla di un nuovo pomodoro, melone o peperone. O no? Per molto tempo, il sapore non è stato così importante. Ma la situazione è cambiata negli anni '90 grazie alla stretta collaborazione con i rivenditori. Questa svolta ha portato a molti nuovi sviluppi di mercato e di business.

Si sente a volte l’espressione ‘Il gusto non è quantificabile’. Il gusto è sicuramente personale, ma molti aspetti del gusto possono essere misurati con panel test sul sapore. Il sapore non è soltanto dolce, acido, amaro e salato. Il modo in cui i consumatori valutano il sapore si basa su una combinazione di gusto, consistenza, sensazione, odore e vista. Tutti questi elementi sono collegati tra loro ed ognuno influenza gli altri. Questo rende la ricerca sensoriale sul sapore un compito complesso e molto impegnativo.

Dolce, non piccante!

La ricerca sensoriale sul sapore delle nostre varietà e i sondaggi rivolti ai consumatori sono elementi fondamentali per Rijk Zwaan. Probabilmente conosci il nostro peperone dolce corno Sweet Palermo®. Disponibile nelle colorazioni rosso, giallo, arancione e ‘cioccolato’. Per l’introduzione nel mercato di Palermo RZ, sono state condotte ricerche sui consumatori e panel test. Per noi è chiaro che si tratta di un peperone dolce corno, ma può non essere ovvio per tutti i consumatori. La forma del peperone a punta può essere associata ad un peperone piccante e, se un prodotto nel supermercato solleva domande o ambiguità, secondo le leggi del comportamento del consumatore questo è ‘un ostacolo all’acquisto’. Vogliamo evitarlo, quindi ora posizioniamo chiaramente Sweet Palermo come ‘dolce’ nelle nostre comunicazioni di marketing. In questo modo, utilizziamo nel lancio dei prodotti i risultati derivanti dalle ricerche condotte sui consumatori.

Chili, chili e ancora…

Da Sweet Palermo ora torniamo al passato. Per molto tempo, i produttori olandesi vendevano i loro prodotti attraverso le aste. All’asta, pomodori e cetrioli venivano esaminati da un ispettore che ne determinava la classe di qualità. Molti chili e una classe di qualità alta significavano più reddito per il produttore; influiva però anche il quantitativo di pomodori offerti a livello globale all’asta in quel momento. Era un’epoca in cui gli agricoltori, i commercianti e anche i breeder si concentravano principalmente su alte rese produttive e sulla lunga conservabilità. Il crollo del mercato del pomodoro avvenuto in Germania negli anni '90 ha generato una svolta. Un chilo di pomodori venduto all’asta rendeva sempre meno e si è verificata una reazione a catena: gli agricoltori raccoglievano prodotti sempre più verdi per risparmiare costi e lavorare in modo più efficiente ed anche i commercianti e gli acquirenti dei supermercati chiedevano prodotti meno maturi per garantire una maggiore conservabilità e meno perdite. Fino a quando il consumatore si è stancato di pomodori privi del sapore che desiderava.

La filiera: Produttore, rivenditore, consumatore

L’introduzione dell’IKZ (Integral Chain Care) nel 1993 ha segnato un cambiamento nel modo di pensare. C’era pressione da parte del rivenditore per un breeding più evoluto con il consumatore al centro. Il sapore, il colore, la maturazione uniforme e una maggiore conservabilità sono quindi diventati elementi importanti dei nostri programmi di breeding. In quel periodo è stato introdotto per la prima volta il pomodoro a grappolo che ha segnato l’inizio di una maggiore differenziazione nella segmentazione degli ortaggi, con diverse dimensioni e forme. I produttori furono da subito abbastanza aperti alla coltivazione di altre varietà ma chiesero rassicurazioni sulle loro vendite in risposta a questo cambiamento. Inoltre, i pomodori venivano nuovamente raccolti da maturi, il che significava che dovevano arrivare al supermercato entro due giorni. Gli agricoltori vendevano quindi i loro prodotti direttamente al rivenditore, senza l’intervento dell’asta. Di conseguenza, Rijk Zwaan ha iniziato a tenere contatti diretti con i supermercati ed insieme ai produttori, ha fatto visita a dei supermercati in Germania per chiedere ai consumatori cosa pensassero dei pomodori. Così è iniziata la collaborazione tra Rijk Zwaan, il produttore e il rivenditore.

Oltre i confini

La collaborazione con rivenditori e produttori è stata un successo. Il supermercato acquistava pomodori migliori e più gustosi ed il consumatore era soddisfatto. La richiesta di verdure di elevata qualità durante tutti i mesi dell’anno crebbe, questo significava esportare lattuga e pomodori dall’Europa meridionale in inverno. Per Rijk Zwaan, fu necessario capire come era possibile adottare un approccio simile con i produttori in Spagna, Marocco, Egitto, Isole Canarie e Italia. Rijk Zwaan era già attiva in tutta Europa in quel momento, il che era un grande vantaggio. Anche i colleghi delle nostre filiali del Sud Europa hanno adottato questo approccio di filiera, ma non è stato un successo immediato. Non avevamo sempre varietà adatte per questi paesi, e anche la conservabilità in post-raccolta doveva essere giusta – i prodotti raccolti in Europa meridionale viaggiavano per almeno 3 o 4 giorni prima di raggiungere i supermercati in Germania. Questo è stato l’inizio del ‘chain management’, per il quale siamo ora famosi come azienda e questo lavoro continua ancora oggi con i nostri colleghi in tutto il mondo.

I consumatori scoprono la nostra lattuga Salanova in un supermercato malese

Innovazione

Il pensiero orientato al consumatore e la tendenza verso l’innovazione sono alla base del nostro Retail Centre di Berlino, aperto nel 2017. Qui incontriamo rivenditori e produttori da tutto il mondo. Nel Retail Centre, è riprodotto il reparto frutta e verdura di un supermercato tipo testando diverse disposizioni e presentazioni dei prodotti. Brand come Knox™, Salanova® e Sweet Palermo sono esempi che hanno seguito le richieste dell’intera filiera.